Il cibo spazzatura
IL CIBO SPAZZATURA
Gli alimenti di scarso valore nutrizionale e di bassa qualità ma ricchi di calorie vengono definiti in inglese junk food (cibo spazzatura). In questa categoria rientra la maggior parte degli snack, dei cibi pronti confezionati e dei menù dei fast food.
In commercio si trovano molti prodotti confezionati salati o dolci utilizzati come pasti o “spuntini”: patatine fritte in busta, salatini, pop corn, carne in scatola lavorate, merendine, torte, gelati e biscotti farciti, bevande energizzanti, bibite dolci ecc.. La maggior parte dei fast food offre hamburger, hot dog, crocchette di pollo, bastoncini di pesce ecc, accompagnati da patatine fritte, bevande analcoliche dolci, salse. Tutti questi cibi sono ricchi di sale, grassi saturi o idrogenati, zuccheri raffinati, additivi, conservanti, coloranti chimici e aromatizzanti. Anche alimenti o bevande apparentemente sani possono essere considerati junk food, ad esempio alcuni cereali per la colazione ricchi di zuccheri, con alte concentrazioni di fruttosio, sciroppo di mais e farina bianca raffinata, perciò poco genuini e ipercalorici, così come alcuni succhi di frutta che di fatto sono bevande a base di frutta perché ne contengono solo il 20-30% mentre il resto è costituito da acqua, coloranti, aromi, conservanti e, soprattutto, zuccheri. Infatti, mediamente contengono 10 grammi di zucchero ogni 100 ml, pertanto bevendone 200 ml ingeriamo acqua colorata in cui è disciolto l’equivalente di ben 4 bustine di zucchero.
Quali sono i rischi per la salute
Questi cibi sono ipercalorici, poveri di vitamine, minerali e antiossidanti e alzano i livelli di radicali liberi nell’organismo. Se consumati in quantità eccessiva e abitualmente sono nocivi per la salute perché provocano uno stato di infiammazione cronica nell’organismo. I rischi che ne derivano sono legati allo sviluppo di patologie quali il diabete, malattie cardiovascolari e ipertensione, ipercolesterolemia e ipertrigliceridemia, steatosi (fegato grasso), obesità, tumori, disturbi dell’umore.
Infatti nei paesi in cui la diffusione di tali alimenti è alta si registra la maggior presenza di obesi o persone in sovrappeso con patologie associate. Inoltre, recenti studi metterebbero in relazione la comparsa di alcuni tumori e disturbi dell’umore con un uso eccessivo di cibo spazzatura. Si tratta di prodotti generalmente poveri di fibre e pertanto non saziano: ciò induce a mangiarne in grande quantità.
Nel tempo, un’alimentazione ricca di junk food può indurre modificazioni nelle preferenze alimentari con una riduzione del desiderio di cibi propri di una dieta bilanciata e sana. Il cibo spazzatura finisce così per sostituire vivande più nutrienti (ad esempio un adulto o un bambino saranno portati a preferire un grosso bicchiere di coca cola o bibite zuccherate piuttosto che un bicchiere di latte o un tè o un succo di arancia e a mangiare come spuntino patatine fritte, pop corn e merendine confezionate piuttosto che un frutto o uno yogurt). La conseguenza che ne può derivare è la carenza di importanti nutrienti (proteine, vitamine, sali minerali) necessari per la crescita e per mantenere in buono stato di salute il nostro organismo.
Perché questi cibi sono così allettanti?
- Perché sono concepiti per esaltare la loro palatabilità, cioè la gradevolezza del loro sapore. Le industrie alimentari che li producono lavorano sulla loro composizione con una strategica combinazione di sale, zucchero e grassi che stimola i recettori del gusto ed eccita il cervello dando una sensazione di gradimento. Alcuni studi hanno dimostrato che il cibo spazzatura agisce sull’organismo in maniera simile alle sostanze stupefacenti spingendo verso una “dipendenza” che comporta un uso abituale.
- Perché sono già pronti e soprattutto costano poco.
- Perché le aziende produttrici investono moltissimo nella pubblicità rivolta ad adulti, spesso anche ai bambini, per indurli all’acquisto.
Alcuni paesi europei, allarmati dalle conseguenze della diffusione di alimenti ricchi di grassi, zucchero, sale e a basso valore nutrizionale, per proteggere la fascia più debole della popolazione rappresentata dai bambini, notevolmente attratti dalla pubblicità, e per tutelare il più possibile la salute dei consumatori, hanno varato leggi e misure restrittive al riguardo. Ad esempio in Danimarca e in Ungheria hanno introdotto nuove tasse su alcuni di questi cibi aumentandone il costo allo scopo di ridurne l’acquisto; in Svezia e in Gran Bretagna ne hanno vietata la pubblicità. In attesa che anche in Italia vengano emanate specifiche normative che tutelino i consumatori dai rischi relativi al junk food, è importante promuovere maggiore informazione e formazione in merito ai danni legati all’uso eccessivo di tali prodotti al fine di ridurne il consumo.
Quando e come possono essere usati?
IL CIBO SPAZZATURA È ASSOLUTAMENTE VIETATO DURANTE IL TRATTAMENTO PIÚ FACILE
Successivamente se ne può fare un uso saltuario (massimo 1-2 volte al mese), ma seguendo alcuni utili consigli:
- Quando si decide di andare a mangiare in un punto ristoro o fast food, preferire quelli che offrono menù più genuini.
- Cercare sempre di consumare alimenti e bevande con ingredienti che offrono sostanze nutritive sane e poco elaborate (carne alla griglia, verdure crude, grigliate, lessate). È meglio, ad esempio, una spremuta di arance o un tè verde piuttosto che un succo di frutta, una coca cola, una bibita zuccherata; una pizza con verdure o un panino al prosciutto piuttosto che dolcetti confezionati, un hamburger e patatine fritte con maionese, tramezzini con salse varie, crocchette di pollo o di pesce fritte, wurstel.
- Scegliere prodotti a basso contenuto di zuccheri come saccarosio, fruttosio, sciroppo di mais. Un carico eccessivo, infatti, fa “impennare” la glicemia e la sensazione di fame si ripresenta più rapidamente.
- Preferire prodotti da forno fatti con farina integrale piuttosto che con farina bianca che è un carboidrato raffinato.
- Quando si va al supermercato evitare alimenti pronti preconfezionati e leggere, al momento dell’acquisto, le etichette dei prodotti per fare una spesa intelligente.
- Evitare prodotti contenenti grassi idrogenati o oli idrogenati.
- Limitare i cibi confezionati che apportano numerosi additivi chimici come coloranti (es. E102, E104, E123, E127, E131 ecc), conservanti (es. E210, E211, E212 ecc), antiossidanti (es. E310, E311, E312, E315 ecc.), correttori di acidità (es. E338, E339, E340 ecc), addensanti, stabilizzanti, emulsionanti, esaltatori di sapidità ecc.