L’importanza di una corretta idratazione
Il nostro organismo è costituito da un’alta percentuale di acqua: 50% in media nelle donne, 60% negli uomini fino a raggiungere il 75% circa nei neonati. Nelle donne tale percentuale è mediamente inferiore rispetto agli uomini perché il loro corpo è costituito in prevalenza da massa grassa (più povera di acqua) e in minoranza da massa magra o muscoli (più ricchi di acqua). L’acqua si trova, oltre che nei muscoli e nel grasso, anche nei liquidi corporei (plasma, linfa ecc). È indispensabile per lo svolgimento di tutti i processi fisiologici e reazioni biochimiche dell’organismo: la sua mancanza può portare a disidratazione e morte in pochi giorni. Le sue principali funzioni sono: regolare la temperatura corporea, favorire i processi digestivi, trasportare le sostanze nutritive, rimuovere le scorie del metabolismo. Il nostro corpo mantiene in equilibrio Il bilancio idrico, cioè il rapporto tra le uscite (urina, feci, sudore, respirazione) e le entrate (bevande, cibi) attraverso meccanismi ormonali che agiscono tramite il senso della sete. La sete è uno stimolo estremamente importante da non sottovalutare mai perché rappresenta il primo sintomo di disidratazione. In caso di attività fisica moderata, bevendo almeno 1.5 litri di acqua al giorno e seguendo una dieta equilibrata e sana, ricca di frutta e verdure fresche (che ne contengono in media l’80%), carne e pesce freschi (che ne contengono mediamente il 60-80%) saremo in grado di reintegrare i liquidi e i sali minerali persi e soddisfare i nostri fabbisogni idrici. Alcuni recenti studi dimostrano che l’acqua potrebbe avere effetti stimolanti sul metabolismo. Infatti portare alla temperatura corporea (35/37 gradi) quanto bevuto a temperatura ambiente (20/25 gradi) richiede il consumo di calorie da parte dell’organismo.
È sbagliato evitare di bere per il timore di sudare eccessivamente (sudare è fondamentale per regolare la temperatura corporea) o per il timore di ingrassare (l’acqua non apporta calorie).
Idratazione durante il trattamento Più Facile
In generale quando si intraprende una dieta proteica a scarso contenuto di zuccheri o carboidrati, è necessario bere più del solito per contrastare l’effetto di disidratazione da parte dei chetoni che il nostro corpo produce “bruciando” i grassi di deposito per ottenere energia. Questo meccanismo, infatti, è alla base della perdita di peso prevalentemente a carico della massa grassa preservando quella magra, cioè i muscoli.
L’apporto di almeno 2 litri di acqua al giorno, oltre a garantire un’adeguata idratazione dell’intero organismo, riduce il quantitativo dei corpi chetonici nel sangue, che sono eliminati con le urine, facendo sì che una maggior quantità di grasso corporeo venga utilizzata per produrre nuovi chetoni. Tutto questo favorisce il calo ponderale, quindi bere di più promuove ulteriormente il dimagrimento. Una quantità adeguata di acqua garantisce, inoltre, il mantenimento dell’equilibrio degli elettroliti nel sangue. Infatti, durante la dieta proteica, si perdono inizialmente liquidi, che portano via con loro elettroliti come sodio, magnesio e potassio. Questi sali minerali sono reintrodotti con l’acqua o altre bevande e con le verdure condite con un po’ di sale. Non sempre però ciò è sufficiente a coprire gli aumentati fabbisogni, pertanto è opportuno assumere integratori specifici come le proteine Più Facile che contengono anche sali minerali e vitamine per evitare carenze di questi elementi.
La presenza di urine scure, la comparsa di astenia e mal di testa sono indici spesso di scarsa idratazione e della necessità di bere di più.
Bevande: quali e quante durante il trattamento Più Facile
Come in qualsiasi altra dieta, anche nella dieta proteica Più Facile, quando si parla di bevande, l’acqua è la soluzione migliore. È bene assicurarsi di berne almeno 2 litri al giorno monitorandosi, ad esempio, con una bottiglia da 2 litri (controllando a fine giornata di averla bevuta tutta!). In caso di temperature elevate o attività sportiva, tale quantità va aumentata.
Sono indicati tisane e infusi a base di erbe (rilassanti, come la passiflora, o quelle per regolarizzare l’intestino), tè deteinato, caffè decaffeinato, camomilla. Ovviamente, tutte queste bevande vanno consumate esclusivamente non zuccherate, eventualmente edulcorate con piccoli quantitativi di dolcificanti di sintesi.
È consigliabile, in aggiunta a un’abbondante idratazione, assumere anche D-Dren drenante in compresse per stimolare la diuresi fisiologica e l’eliminazione di tossine e liquidi in eccesso, contrastando la ritenzione idrica e l’antiestetica “buccia d’arancia”.
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Come comportarsi correttamente:
- Bere tanto durante il giorno, frequentemente e in piccole quantità alla volta;
- Bere lentamente, soprattutto liquidi freddi: infatti, un brusco abbassamento della temperatura dello stomaco può creare le condizioni per pericolose congestioni;
- L’equilibrio idrico deve essere mantenuto bevendo essenzialmente acqua, tanto quella del rubinetto quanto quella imbottigliata, entrambe sicure e controllate;
- Evitare bevande diverse quali aranciate, limonate, soda, coca cola, succhi di frutta, bitter, aperitivi analcolici, bibite di vario genere zuccherate anche light perché non forniscono solo acqua, ma apportano anche altre sostanze che contengono calorie (ad esempio zuccheri);
- Evitare le bevande dolcificate in commercio anche se prive di zuccheri (cosiddette “zero”). Alcune ricerche dimostrano, infatti, che i dolcificanti di sintesi, nonostante non contengano calorie, se usati abitualmente in quantità elevate possono contribuire all’aumento di peso. Inoltre, uno degli obiettivi della dieta è quello di dissuadere dall’abitudine al gusto “dolce” e queste bibite non aiutano a tale scopo;
- Caffè e tè contengono anche sostanze farmacologicamente attive (caffeina, teina), pertanto vanno usate con moderazione (max 2 al giorno), amari o con dolcificanti sintetici;
- Evitare il caffè d’orzo perché contiene carboidrati complessi
- Evitare qualsiasi bevanda alcolica (vino, birra, superalcolici e digestivi). L’alcool apporta inutili calorie “vuote” (senza nutrienti necessari per il nostro organismo), in contrasto con l’obiettivo del contenimento calorico ai fini del dimagrimento.